Bobbio

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Nome di una cittadina capoluogo di comune giacente sulla sinistra della Trebbia, alla confluenza con il torrente Bobbio. Non si ha notizia di questo centro in periodo romano. Doveva appartenere al pago Monitate del territorio Libanese confinante col pago Domizio (ad est) e con quello Ambitrebio (a Nord) del territorio Veleiate come appare dalla Tavola alimentare Traiana. Il Dejandins in « De tabulis alimentariis » – Paris 1854 pag.55 mette in relazione il nome delle carte medievali "Bobium" con il "fundus Boebianus" della tavola Traiana "in pago Ambitrebio".
Evidentemente il Dejandins non conosceva l'esistenza di un Bobbiano che insieme con molti altri fondi Romani appartiene attualmente al Comune di Travo. Nella "Vitae S.Columbani Vedastis, Johannis" di Giona da Suisa del VII secolo, raccolte e pubblicate dal Krusch B. in Lipsia 1905, si incontrano nei secoli, di Bobium ed Ebobium. Nel "Codice diplomatico del Monastero di S.Colombano di Bobbio" pubblicato da Cipolla e da Bussi nel 1918, presso l'Istituto Storico Italiano di Roma, e contenente documenti dall'anno 591 al 1208, si incontra innumerevoli volte il nome di Bobbio nelle forme: Bobium, Bovium, Aebobium, Ebobium, Ebovium, Popium. Nelle carte dell'archivio parrocchiale del Duomo (dal 1586 in avanti) e in quelle dell'archivio Vescovile bobbiese, molte delle quali sono riportate nel Cod.Diplomatico suddetto, il nome Bobbio si presenta in forme con radicale fondamentalmente uguale. Le consonanti p,b.v sono tali che tra vocali facilmente scadono l'una nell'altra, specie in periodo romanzo.
In quanto all'etimologia della denominazione Bobbio, il popolo l'attribuisce alla presenza in queste terre di Galli Boi. Questo fatto non è del tutto infondato.
Che il territorio piacentino e l'oltrepò pavese fin dal IV a.C. fossero occupati dai Galli Boi è una notizia che ci viene fornita da Strabone. Ad avvalorarla servirono gli studi dei glottologi: il Biondelli (Saggio sui dialetti gallo-italici- Milano 1853) aveva compreso nella zona dei dialetti Emiliani che formano uno dei tre gruppi del dialetto gallo-italico i territori di Valenza – Tortona – Bobbio e Piacenza.
L'Ascoli confermò tale giudizio (confr.Bollettino Storico Piacentino 1908 pag.114 in Piacenza e l'Agro Vogherese di X)
Nell'EnclipodiaTreccani sotto la voce "Toponomastica" redatta da Dante Olivieri trovo: «Populonia e Vetufonia da un etrusco Fupluns, divinità, oppure da un ligure Boplo; l'accostamento a Bobbio è un pò azzardato, ma il suo territorio è anche in area ligure o per lo meno in zona di transizione ai Liguri tanto antichi quanto moderni. La radice "Bo" nelle lingue indoeuropee si collega al significato di "bue" che, se è vera l'ipotesi di Boi, fu animale eponimo.
Da qui le varie forme di pronuncia:
Bobbiesi: Bobi – en Bobi = in Bobbio
Piacentino: Bòbi – in Bobi = in Bobbio
Genovese: Böbiu – in(te) Böbiu = in Bobbio
Contado di Bobbio e Val Nure: Böbi
Nel Dizionario Toponomastico Lombardo di D.Olivieri, alla voce Bobbio leggo: Bobbio. Monte sopra Barzio(Lecco); Cella di Bobbio (Cremona); Bobbio, affluente del Pioverna(Valsassina); donde Bobbiate (Varese). Insieme con Bobbio, provincia di Piacenza, potrebbero risalire al gentilizio latino Bovius; oppure anche a quel nome personale, Bobilo (Törst, 318) al quale il Pieri (Arno 206) descrive i vari Boboli, Bobolino di Toscana. Non vedo mi convenga mai Bobulus «Bovino» per la "o" aperta (dialetto veneto). La forma Dobbiate per Bobbiate riportata in Corogr., indusse il Flecchia a vedervi un derivato da "pobbia" (pioppo). Ma quella è riduzione artificiale.

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