1924/06/08 – Decapitazione di Bobbio

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Da La Trebbia del 8 giugno 1924

Non più Capoluogo di circoscrizione elettorale – L'Agenzia delle Imposte ridotta ai minimi termini – Il giudizio di un Genovese

Il Prefetto della Provincia di Piacenza in base al R.Decreto 30 Dicembre 1923 ha ripartito agli effetti delle elezioni dei Consiglieri Provinciali, la provincia in varie circoscrizioni.

Capoluogo di una circoscrizione è Rivergaro, da cui dipende anche la nostra Città che nel passato fu sempre un capoluogo.

La circoscrizione di Rivergaro comprende: Rivergaro, Agazzano, Bobbio, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Gazzola, Gragnano Trebbiense, Ottone, Piozzano, Romagnese, Travo, Vigolzone, Zavattarello, Zerba. Tutti gli altri Capoluoghi hanno da 9 a 12 comuni; per sopprimere Bobbio, Rivergaro ha 15 comuni. Se da Gorreto in su non fossero sotto Genova, li avrebbero posti a Rivergaro!…

Nel ritardare di una settimana a dare questa notizia speravamo che dietro le insistenze dei nostri Padri Coscritti, l'autorità Superiore revocasse questa disposizione per noi avvilente, ma i delegati bobbiesi, andati per questa pratica a Piacenza, tornarono purtroppo «con le pive nel sacco».

Anzi, per farla compiuta, l'Intendenza di Finanza ha comunicato che col 1° luglio i comuni di Pregola, Bagnaria, , Cella di Bobbio, Menconico, Sagliano Crenna, Santa Margherita, Val Nizza, Varzi, Fortunago, Sant'Albano di Bobbio (appartenenti alla provincia di Pavia) passeranno dal distretto di Agenzia di Bobbio a quello di nuova istituzione di Varzi, ed i comuni di Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Rondanina e Rovegno (appartenenti alla provincia di Genova) passeranno dal distretto di Agenzia di Bobbio a quello di Genova.

È vero che colla stessa decorrenza del 1° Luglio il Comune di Coli passerà al distretto di Agenzia di Bobbio (d'ora in avanti le Agenzie assumeranno la nuova denominazione di Uffici Distrettuali delle imposte dirette ), ma molto maggiore è il numero dei paesi staccati da Bobbio, che subisce perciò una nuova decapitazione.

Nei due ultimi numeri noi abbiamo sommariamente espresso il nostro modesto giudizio sulle sorti riservateci dalla Madre Patria che per noi fu peggio di una matrigna.

Ora ci limitiamo a pubblicare quanto ci scrisse in proposito otto giorni fa un amico genovese.

* * *

«È stato scritto che con un colpo di spada non si uccide la storia. Potremmo dire che tanto meno si può uccidere e storia e geografia e buon senso con un tratto di penna.

Non pretendiamo che la burocrazia conosca le glorie di Bobbio: queste nozioni sono riservate ai dotti italiani e stranieri, che entrano in Bobbio con un misto di letizia e di venerazione, per contemplare poi nel monastero di fama mondiale la cornice senza il quadro dell'antico splendore.

Non pretendiamo che si faccia uso del buon senso, il quale richiede che il minore ceda al maggiore, il piccolo al grande, l'ignoto al noto. Non pretendiamo niente di tutto questo; sarebbe richieder troppo: la storia e il buon senso, già si sa, nulla hanno di comune colla burocrazia.Domandiamo semplicemente che, tenendo conto del chilometraggio, una delle poche cose che la burocrazia può intendere, solita com'è a misurare a palmi uomini e cose, si stabilisca centro di circoscrizione Bobbio e non Rivergaro. »

In Comune

Ancora della cittadinanza all'On. Mussolini

Il Sig. Sindaco comunicava il conferimento della cittadinanza a S.E. Benito Mussolini col seguente telegramma:

«A S.E. Mussolini – Roma»

 

«Fiera dei tragici e gloriosi ricordi della guerra e della vittoria che la data 24 Maggio ridesta, anche la vecchia Bobbio acclama V.E. a suo Cittadino Onorario: omaggio di ammirazione, di gratitudine e di fede al tenace Incitatore del grande evento, al Forte, sovrano Intelletto che guida e sospinge ad immancabile trionfo la Patria Amata».

Sua E. a mezzo dell'on. Acerbo rispondeva con telegramma del 27 scorso:

«S.E. Presidente del Consiglio incarica ringraziare codesto on. Consiglio che egli accetta formulando i più fervidi voti per l'avvenire di codesto comune».

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