1909/12/08 – Diario dei lavori di restauro nella Cripta di S. Colombano

Da La Trebbia del 8 dicembre 1909

20 e 21 Ottobre – Si rimuove l’organo della basilica, dovendosi abbattere il muro di divisione tra il coro e la sagrestia, onde alleggerire il volto della Cripta sottostante e poter così togliere la balaustra e i quattro pilastri che ingombrano la stessa cripta.
5 Novembre – Si trasporta l’urna contenente le reliquie di S. Colombano dalla Cripta alla chiesa superiore nella Cappella di S. Mauro, ove si conserva il S.S. Sacramento, e posta su apposito altare provvisorio, ove rimarrà fino a lavori ultimati.
8 e 9 Novembre – Il giorno 8 giunge da Milano l’ing. arch. Arpesani che disegnò e dirige i lavori stessi di restauro. È accompagnato dal pittore Comolli, pure di Milano, il quale eseguirà i lavori di decorazione. Nel giorno seguente gli artisti ripartono.
17 Novembre – Si fanno i ponti di legno per l’abbattimento del muro suddetto.
18 Novembre – Si rimuovono accuratamente i frammenti artistici dell’altare di S. Colombano, che serviranno per la ricomposizione del Sepolcro. L’operazione è fatta dallo scultore Colombo venuto appositamente da Milano,
19 Novembre – Si incomincia la demolizione degli altari della Cripta; cioè di S. Colombano, di S. Attala e di S. Bertulfo. Entro l’altare di S. Colombano venne trovato l’antico altare in pietrame con affresco rappresentante l’ Ecce Homo già guasto in parte e di cui fu presa la fotografia dal C.co Mario Fanchiotti, Vice-Rettore del Seminario.
20 e 21 Novembre – Si continua la demolizione dei detti altari e la rimozione del vecchio pavimento della Cripta.
24 Novembre – Si ripigliano i lavori per l’abbattimento del muro di divisione tra il coro e la sagrestia della chiesa.
30 Novembre – Si comincia nella Cripta il lavoro per la rimozione della lunga balaustra, demolendo prima i tre archi sovrastanti che figuravano di sostenere il volto e poscia i due pilastri. Scolpita su di un masso in capo a detta balaustra leggevasi la data 11 novembre 1724.
Nello stesso lavoro si continuò il 1° dicembre.
Dal 2 al 7 dicembre gli operai sono occupati per levare l’intonaco dalle pareti e dal volto. Intanto il giorno 4 altri uomini, facendo scavi all’intorno per la costruzione d’un’intercapedine, trovarono delle ossa, ed il giorno 6 degli scheletri.
Questo fatto ci rammenta il detto scritturale: «Sit memoria illorum in benedictione et ossa eorum pullulent de loco suo» (Sia in benedizione la loro memoria e le loro ossa germoglino dal luogo ove riposano).

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